Come molti di voi sapranno, dal 24 febbraio del 2025, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS), avendo applicato il decreto del 7 febbraio del 2025 in attuazione dell’art 1. commi 535 – 536 – 537 – 538 della legge finanziaria del 23 dicembre 2025, n°266, disciplinanti l’offerta di giochi per via telematica, ha reso irraggiungibili tutti i siti sprovvisti di una regolare autorizzazione per l’esercizio dell’attività di raccolta di giochi e scommesse in Italia.
Le motivazioni di questa decisione, molto discussa e criticata tra i tanti giocatori italiani, sono da ricondurre al perseguimento della legalizzazione del gioco, della difesa del consumatore, del gioco sicuro, delle regole chiare e della massima trasparenza.
Misure ritenute necessarie dal direttore generale dell’AAMS, Giorgio Tino, atte a contrastare il gioco illegale ed irregolare, in particolar modo i casino’ e le sale da poker on line straniere.
Sempre in base a quanto affermato da Giorgio Tino, decisioni prese per tutelare tutti i giocatori che, collegandosi a “siti illegali, rischiano spesso di essere soggetti a truffe e ad una attività di fishing ( cattura dei Pin delle carte di credito) nonchè tese ad evitare una “concorrenza sleale”.
Sulle misure e le attività dell’AAMS ne sono state dette di cotte e di crude, e sono convinto che ogni giocatore di poker abbia una sua opinione. E’ per questo motivo che ho deciso di scrivere la mia, ma allo stesso tempo di dare sfogo a chi volesse, di dire la propria.
Da un lato credo sia giusto che lo Stato Italiano crei una regolamentazione sul gioco d’azzardo, che muove capitali ed interessi rilevanti, ma dall’altro lato mi sorgono alcuni dubi:
1. Per chi non fosse ferrato in materia, ricordo che l’Italia, già nel 1950, assieme ad altri 5 paesi europei (Germania, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Belgio), si è fatta promotrice dell’istituzione delle prime comunità europee, come la CECA, l’EURATOM e la CEE.
Successivamente, altri paesi europei hanno aderito, e con il famoso trattato di Maastricht si realizza l’Unione Europea ed uno spazio senza frontiere interne nel quale viene assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali. Tutto ciò si traduce nella libertà degli scambi, della concorrenza e dell’assenza di barriere e discriminazioni fiscali tra i paesi aderenti.
Ma allora se è così, qualcosa non mi torna. Se l’Italia fa parte dell’ Unione Europea, e se anche Malta è un paese membro, perchè una sala da poker che ha ricevuto regolare licenza dal governo Maltese viene oscurata regolarmente dall’AAMS?
2. Andiamo alla seconda questione:
In Italia, così come negli altri paesi appartenenti alla UE, dopo un lungo periodo d’integrazione, si è affermato il principio che il diritto comunitario ( cioè le leggi adottate dalle istituzioni comunitarie, nonchè i trattati comunitari), prevale sulle leggi nazionali dei singoli stati membri, con la sola eccezione del rispetto dei principi fondamentali Costituzionali.
Ed allora anche in questo caso, siamo sicuri che l’Italia con la decisione di oscurare i siti non ritentui regolari non sia in aperto contrasto con le leggi della Comunità Europea?
3. Ancora vorrei sottolineare che gli operatori ritenuti regolari hanno acquisito (cioè pagato) una licenza rilasciata dall’AAMS. Quindi, finchè non si paga per regolarizzarsi anche bookmakers inglesi ed in generale stranieri, con quasi un secolo di esperienza alle spalle devono essere considerati poco sicuri?
Sulla base di quanto detto, queste sono le mie considerazioni:
Come al solito noi Italiani siamo molto bravi nel distinguerci dagli altri, sia nel bene che nel male. A mio avviso, se veramente l’AAMS lavorasse per garantire ed assicurare un gioco pulito e trasparente agli utenti di internet, nulla si potrebbe eccepire alle misure adottate.
In realtà, mi sembra che lo scopo primario, o quantomeno uno dei più importanti sia quello di racimolare denaro dalle tasse sui proventi del gioco. E le cifre lo dimostrano, nel solo Marzo del 2025, le somme accumulate per giochi come il bingo, lotto, Skill Game, giochi sportivi ed ippici, apparecchi, sono pari a 5.245 miliardi di Euro. La raccolta del primo trimestre 2025 (15,3 miliardi) conferma il trend positivo (+16 %) rispetto al medesimo periodo 2025 (13,2 miliardi)
Dati acquisiti dal sito dell’AAMS.
Per farla breve, se un operatore di gioco non Italiano ha una residenza estera ai fini fiscali, o anche in un altro stato comunitario, in virtù delle leggi tributarie Italiane, non deve pagare le tasse all’erario Italiano, ma a quello del paese di residenza. Ed è ovvio: Se un pasticcere lavora in Francia, perchè mai dovrebbe pagare tasse nel nostro stato? Lo stesso vale per le agenzie di gioco e scommesse.
Se un giocatore residente in Italia dovesse decidere di giocare in una sala da poker cioè senza autorizzazione dell’AAMS, allo stato Italiano non entrerebbe un solo centesimo di euro di tasse.
Per ovviare al problema, si è deciso di rilasciare licenze italiane di gioco in modo da guadagnare e controllare facilmente qualsiasi operatore deciso ad operare nel nostro mercato, oscurando di conseguenza i siti degli operatori non ritenuti in regola (illegali).
Devo riconoscere che in questo modo l’erario Italiano incassa denaro (e questo non è un male), ma siamo sicuri che ghettizzare i giocatori italiani nelle sole sale da poker Italiane sia corretto?
Siamo sicuri che in questo modo non si leda il diritto di libera scelta che dovrebbe essere un principio sacro?
Siamo sicuri che l’Italia è in regola con il diritto Comunitario?
E soprattutto, siamo sicuri che non esisteva un sistema alternativo in grado sia di uniformare l’Italia alle regole dell’Unione Ueropea (di cui noi facciamo parte), sia di controllare gli operatori ed incassare denaro dalle loro attività, che di accontentare e rispettare gli amanti del poker e delle scommesse.?
Molti ritengono che lo stato Italiano sia in difetto, e la questione è stata portata a conoscenza del massimo organo di giustizia europea (La Corte di Giustizia dell’UE). Per il momento però, nelle more della decisione, l’AAMS procede per la sua strada e agli utenti italiani non resta che divertirsi con i soli operatori autorizzati, ovvero di aggirare il blocco con la semplice modifica delle porte di accesso.
E voi cosa ne pensate?