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L'importanza di essere chip leader nei tavoli di poker
Il chip leader è colui che possiede più chips al tavolo, è colui che comanda il gioco, che trasmette forza ed aggressività.
Per vincere ad un tavolo è necessario avere carte buone, saper giocare in posizione, avere un pizzico di fortuna ed essere chip leader.
Il chip leader conduce il gioco, può permettersi di giocare più loose ed essere molto aggressivo. Con una serie di rilanci è in grado di rubare spesso i bui. Chi ha poche o meno chips, preferirà entrare in gioco con ottime carte e passerà spesso, di conseguenza i bluff del chip leader sono spesso efficaci.
Il chip leader deve essere aggressivo, lasciare poco spazio agli altri e farsi pagare per ogni giocata. Essere troppo loose potrebbe far perdere qualche mano di troppo, ma le chips perse sono ampiamente compensate dai bui rubati e dai piatti vinti con aggressività ed in bluff.
D’altra parte alcuni chip leader raggiungono questa posizione con il gioco chiuso, entrando in pochi piatti ma massimizzando i profitti.
Giocare contro il chip leader non è facile, si rischia di essere eliminati in un unico colpo. Il vantaggio è quindi quello di avere avversari che preferiscono evitare lo scontro lasciando maggiore libertà di manovra
La tecnica del check raise nel poker, come utilizzarla
Il check raise (vedi/rilancia), è una tecnica base nel gioco del poker, è importante impararla ed utilizzarla bene per ottenere notevoli benefici in termini di resa in chips.
Come si svolge
Abbiamo in mano A fiori – K quadri
Al flop 3 cuori – 7 quadri – K picche
Tocca a noi, facciamo check, il nostro avversario valuta il check come un segno di debolezza e decide dunque di puntare. A questo punto facciamo un bel raise, il nostro avversario si troverà spiazzato e difficilmente capirà se siamo in bluff, o abbiamo una buona mano.
Perché fare check-Raise?
- La tecnica crea molta incertezza nell’avversario che, se valuterà il raise come un tentativo di bluff, perderà molte chips.
- Difendiamo la nostra mano: La coppia di K con Asso come kicker è un’ ottima mano, ma il turn ed il river potrebbero aiutare l’avversario, in questo modo evitiamo di far girare carte gratis.
- Facciamo crescere il piatto che con molta probabilità sarà nostro.
- Disorientiamo gli avversari e diamo una immagine di giocatore aggressivo.
Altre situazioni in cui è possibile fare il chekc sono:
1. Se pensiamo che il nostro avversario sia in bluff, in questo caso basta attendere la sua puntata per poi fare un raise
2. Per contrastare una continuation bet
Supponiamo di giocare una mano con J-K, di trovarci in buona posizione ma prima del bottone.
2 giocatori prima di noi chiamano il grande buio e noi decidiamo di fare call, purtroppo il bottone decide di rilanciare, le nostre carte non sono pessime, ma neanche eccezzionali, è possibile quindi che l’avversario abbia almeno A-Q, A-K, A-J, A-10 o una coppia alta e parta favorito.
Gli unici a chiamare siamo noi.
Lo scontro è quindi uno contro uno fuori posizione.
Il flop è ottimo: J – 4 – 5, abbiamo legato una coppia di Jack ed il nostro Kicker (il K) non è da buttare, oltretutto il 4 ed il 5 non ci dovrebbero fare paura.
A questo punto invece di uscire con una puntata, optiamo per il check perché sappiamo che l’avversario andrà sicuramente in continuation bet, in questo modo, oltre ad evitare un possibile raise avversario, dimostriamo una falsa debbolezza. Dopo la scontata puntata dell’avversario, il nostro raise lo metterà in grosse difficoltà e lo indurrà al fold.
Il semi bluff nel poker, come utilizzarlo e perché
Il semi bluff, così come il bluff, è un’arma davvero molto potente che, se usata bene può farti guadagnare tante chips
Ma che differenza c’è tra bluff e semi bluff?
Mentre con il bluff si punta o si rilancia con una mano potenzialmente perdente e con zero chance di migliorarla, con il semi bluff si punta o si rilancia con una mano che al momento non è la migliore, ma che può diventarla con il turn o il river.
In sostanza si cerca sempre di far credere all’avversario di possedere una mano forte, ma ci si lascia la possibilità che questa lo diventi realmente con una o due carte successive.
Solitamente viene utilizzato durante un progetto di scala o di colore:
In mano abbiamo 5 quadri – 6 quadri
Sul tavolo al flop Q quadri – 4 picche – J quadri
Praticamente abbiamo solo un progetto di colore.
Il tuo avversario punta, quindi, ho decidi di passare o vai in semi bluff.
Se rilanci, il tuo avversario si sentirà in qualche modo spiazzato e quindi potrebbe anche passare, ma molto probabilmente si dovrebbe limitare a fare call. In caso di re-raise è facile invece che abbia una mano davvero forte.
Al turn inizia il tuo avversario che spaventato dal tuo raise molto probabilmente si limiterà al check.
A questo punto se hai chiuso il colore la mano dovrebbe essere tua. Se invece rimani con il progetto puoi decidere di puntare e dare un importante segno di forza sperando nel fold dell’avversario, oppure di fare check e di vedere una carta gratis. Se il tuo avversario dovesse eventualmente vedere una tua puntata non sarebbe tutto perduto perché il river potrebbe regalarti un carta a quadri.
Il semi bluff non lascia molte strade all’avversario che spesso deciderà di passare. Se invece sei tu a sospettare un semi bluff avversario, o passi o giochi aggressivo, per esempio con un re-raise. Le vie di mezzo come il call sono troppo passive.
Come per il bluff, se sospetti che il tuo avversario possa chiudere un buon punteggio, non usarlo.
Il bluff nel gioco del poker, quando e come fare bluff
Il bluff è un’arma potentissima che può farti vincere piatti di notevole importanza, ma è anche un’arma a doppio taglio perché se non viene utilizzata bene può ritorcersi contro e farti perdere tante chips.
Bluffare significa far credere all’avversario, attraverso una puntata o un raise, di possedere la mano migliore per indurlo ad abbandonare il gioco, anche se in realtà con molta probabilità la nostra è una mano non vincente
Un bluff per essere efficace deve essere credibile. Questo significa che l’avversario deve credere realmente nella tua finta forza.
Vediamo un esempio:
Abbiamo in mano A fiori – 8 quadri
Il nostro avversario ha invece K fiori – 10 quadri
Al preflop l’avversario punta e noi facciamo call
Sul tavolo al flop esce
10 fiori – 3 cuori – 7 fiori
L’avversario ha una coppia di 10, non si sente sicuro e fa check, anche noi facciamo check.
Al turn scende il 5 di picche
L’avversario a seguito del nostro precedente check decide di puntare, adesso scatta il bluff, noi non abbiamo nessun punto in mano, solo carta alta con A, ma decidiamo un sostanzioso raise. L’avversario si sente spiazzato dalla puntata, ci pensa e decide di fare call.
Al river scende un 4 quadri
Tocca a noi, facciamo un All-in, praticamente non abbiamo nulla in mano, ma il nostro avversario non lo sa, lo induciamo quindi a credere che il 4 ci abbia fatto chiudere un buon punto. Il nostro avversario folda.
Bluff perfetto! Ma perché l’avversario dovrebbe foldare? Come dicevo prima il bluff deve essere credibile, di conseguenza:
Se sei un giocatore che bluffa sempre, è difficile che il tuo avversario possa decidere di passare. Non bluffare se non dai una immagine di giocatore solido.
Riduci i bluff nel poker limit, dove attraverso le puntate limitate hai più difficoltà a mostrare la tua forza
Non bluffare contro giocatori che non sono in grado di comprendere lo svolgimento della mano. Un giocatore esperto tende a rispettare le giocate, un giocatore debole è più propenso a vedere molte più mani anche con carte marginali
Non bluffare contro giocatori che vedono qualsiasi mano
Non bluffare se troppi giocatori sono ancora in gioco.
Non bluffare se le quantità delle chips nel piatto non ti ripagano giustamente del rischio corso, in poche parole, non vale la pena fare un bluff per vincere poche chips
Non bluffare se sul tavolo sono presenti delle carte che con molta probabilità hanno fatto chiudere un buon punto all’avversario.
Non bluffare se al tavolo ti trovi in una posizione svantaggiata (sei uno dei primi a dover parlare)
Non bluffare contro chi è decisamente più esperto di te.
Un bluff, oltre a darci la possibilità di vincere un piatto con una mano non vincente, ha anche altre funzioni:
- Serve a lasciare gli avversari sempre incerti. Se sei un giocatore che non bluffa mai, quando avrai un buon punto, difficilmente le tue puntate saranno viste. Se bluffi sempre, molto spesso sarai visto e le perdite saranno elevate. Se invece dai una immagine di giocatore solido e il tuo bluff è occasionale, anche se viene scoperto può creare confusione al tuo avversario che, nelle mani successive sarà tentato di vederti con una mano marginale quando in realtà tu avrai una mano vincente
L'importanza dello stato di forma nel gioco del poker

In questo post si affronta il requisito dello stato della forma nel Txas Hold’em, anche se si tratta di considerazioni che vanno bene per tutte le altre tipologie di poker.
Chi nelle sue intenzioni ha voglia di diventare un giocatore assiduo e vincere costantemente, non può sottovalutare il requisito dello stato di forma.
Una squadra di calcio di bassa classifica che si trova in uno stato di forma eccellente, può dare filo da torcere anche alle prime in classifica
Qualsiasi atleta che si prepara per una competizione, non si sognerebbe mai di vincere se non fosse convito del proprio stato di forma.
Evitare di bruciare le tappe quando si inizia a giocare a poker

Quando si inizia a giocare al poker, si compiono spesso tanti errori. Uno di questi è quello di aver troppa fretta di vincere. Si sottovalutano tante sfumature e ci si butta subito nella mischia, convinti di essere in grado di spaccare il mondo, di non aver bisogno di conoscere nulla o quasi per poter stracciare i nostri avversari.
Perfetto, questi giocatori sono, più o meno consciamente, i “Polli” di turno, cioè coloro i quali verranno spennati dai più esperti.
Se volete vincere, non potete giocare da pollo ed affidarvi esclusivamente alla fortuna (questa non è la migliore strategia nel lungo periodo), ma bisogna studiare, imparare, provare e poi testare sui tavoli da gioco ciò che si è imparato.
La tecnica dello slow play per vincere al poker
Slow play significa letteralmente gioco lento, ed in sostanza consiste nel rallentare il gioco.
Questa tecnica può portare notevoli profitti perché induce l’avversario a credere che la tua mano sia debole, quando invece non lo è.
Supponiamo di avere in mano
e di giocare in posizione under the gun (dopo il big blind). Decidiamo quindi di non rilanciare e di vedere il big blind.
Al flop scende
Perfetto, con un po’ di fortuna abbiamo combinato una bella scala con notevoli probabilità di fare nostro il piatto . E’ ora quindi di adottare uno slow play, cioè far credere agli avversari di non essere stati aiutati dal flop.
Attenzione: Se non abbiamo un buon punto in mano, o se il flop è molto rischioso ( per esempio tre carte dello stesso colore, una coppia …), lo slow play potrebbe essere controproducente e potremmo essere noi a cadere in una trappola avversaria.
Adesso potremmo fare un semplice check e passare la mano agli avversari, o, nel caso di una puntata o un rilancio fare solo call.
Supponiamo che un nostro avversario abbia in mano K picche e 8 cuori, una buona mano, con una una coppia di KK ed un progetto di scala. L’avversario ritiene di avere la mano migliore ed effettua una puntata per sondare il terreno. Noi facciamo call.
Al turn scende un
L’avversario pensa che il 4 non abbia aiutato nessuno, noi facciamo check e lui decide di puntare, anche stavolta ci limitiamo al call.
Al river scende un 8
Adesso il nostro avversario è completamente convinto di non poter perdere con una doppia coppia in mano. Il non rilanciare al preflop e un gioco lento durante il flop ed il turn, lo ha convinto che nelle nostre mani ci fosse o una coppia bassa, o al massimo un progetto di scala. Decide di puntare in modo sostanzioso. Il nostro gioco ha pagato, non ci resta che fare un bel raise. Se l’avversario viene a vedere ci avrà regalato una elevata quantità di chips, se dovesse passare, gli rimarrà sempre il dubbio di un nostro bluff.
L'importanza della pazienza nel poker texas hold'em

Quando si inizia a giocare a poker si ha una voglia matta di giocare tante mani, di fare call, raise e di vincere piatti su piatti. Perfetto, questo è il miglior atteggiamento per iniziare a perdere tutto.
Purtroppo, il poker, a certi livelli, non è solo un gioco, ma è strategia, tecnica e tanta pazienza.
La pazienza è la virtù dei forti, e nel poker permette di vincere.
Non avere fretta di giocare, non spazientirti se dopo tante mani non ti sono passate carte degne di nota, devi aspettare e colpire al momento giusto. L’obiettivo deve sempre essere quello di massimizzare le vincite e minimizzare le perdite.