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Come affrontare il flop con AQ in mano

Giocatori poco esperti tendono a sopravvalutare la forza di certe mani, ed allo stesso tempo a sottovalutarne i pericoli, AQ è certamente una di queste.

Con questo non voglio assolutamente dire che AQ sono carte da buttare, al contrario, sono una buona mano di partenza, tuttavia, bisogna saperle giocare, e foldare quando necessario, o si rischia di perdere tutte le proprie chips.

L’esempio in basso è tratto da internet, queste situazioni comunque si presentano molto spesso.

633340565 Come affrontare il flop con AQ in mano
La nostra mano di partenza è
A fiori Q fiori

Come potete notare giochiamo nelle ultime posizioni, due avversari prima del mazziere.

Come giocare:

In questa posizione di norma conviene aggredire e rilanciare, così da sfoltire il numero di avversari, tuttavia, prima di agire e prendere delle scelte, è importante valutare le puntate degli avversari che parlano prima di noi.

Se ci sono già stati dei rilanci precedenti, potrebbe anche convenire il fold. Se invece la mano si è svolta in modo calmo, è sempre conveniente rilanciare almeno tre volte il piatto.

Ipotesi1

Il player 3 effettua un sostanzioso rilancio (trovandosi nelle prime posizioni con AA ha necessità di aggredire per primo)
Come giocare: Se il torneo è iniziato da poco e i bui sono bassi, la migliore soluzione è passare, perché rischiare chips a seguito di un rilancio avvenuto fuori posizione? (è molto probabile che l’avversario abbia una mano forte).

Se il torneo è già in fase avanzata, allora dovremmo giocarcela fino in fondo e prenderci i nostri rischi, anche con un reraise (sfortunatamente in questa circostanza avremmo perso)

Se giochiamo al cash game, considerato che i bui sono fissi, giocare chiusi è una buona strategia e quindi certe carte vanno sfruttate e giocate in modo aggressivo.

Ipotesi2

Il player 3 fa un call, il player 4 call, il 5 fold.
Adesso tocca a noi, questa è una di quelle situazioni in cui tanti giocatori poco esperti vanno all-in perché pensano che gli avversari precedenti non abbiano una mano forte.

Se siamo nelle prime fasi del gioco, dove i bui sono bassi e non abbiamo particolari pressioni:
Perché rischiare tutto il proprio stack in una sola mano?

Se tutti passano, il nostro bottino sarà misero, se invece qualcuno ci vede, rischiamo solamente di uscire dal gioco prima del tempo. A fiori Q fiori infatti è dominata da AK, abbiamo solo il 22% di spuntarla, contro AA solo il 7%, praticamente siamo già fuori.

Persino contro qualsiasi coppia di carte da 22 a KK non abbiamo neanche il 50% di probabilità di vincere, e mani come 10J1099887 … dello stesso seme, hanno il 40% di possibilità di farci fuori.

La ragione per cui un giocatore decide di andare all in in questa situazione, è sicuramente l’incapacità di affrontare il flop. Infatti, se a seguito di un rilancio veniamo chiamati e il flop si mostra bianco, poi non si sa cosa fare.

Tuttavia tranne in ipotesi in cui siamo corti, ovvero quando i bui sono troppo alti per il nostro stack, l’all-in è da escludere.

Le soluzioni migliori sono, o rilanciare e stare comunque attenti se l’avversario mostra segnali di forza, ovvero fare un semplice call perché giocando in buona posizione si può vedere cosa regala il flop e attendere la mossa avversaria.

In conclusione: AQ sono una delle migliori mani di partenza, purtroppo però, non sono invincibili, e solo i giocatori più bravi ed esperti sono capaci di non affezzionarsi ad esse, ed in grado di capire quando sia venuto il momento di rinunciae e foldare.

All in al flop in che modo comportarsi?

Non so a voi, ma capita spesso, soprattutto nei tavoli con basso buy-in, che alcuni giocatori vadano all-in al flop, soprattutto per difendere una mano con un piatto relativamente basso.

Si tratta senza ombra di dubbio di giocate un po’ azzardate (donkey), ma dove vi assicuro che non è facile decidere se fare call o passare.

Ricostruiamo una situazione tipica:

Tavolo da 10 euro
livello 25-50
9 giocatori in gioco

Mi trovo di piccolo buio con 10 – J di cuori
Un avversario in media posizione ed il bottone fanno call, decido anche io per un call. Il grande buio check

Al flop siamo in 4 e le carte che scendono sono: 10 quadri – 2 quadri4 fiori
Giochiamo fuori posizione, ma abbiamo legato la coppia più alta, per difenderla dagli altri 3 avversari decidiamo una puntata di 150.

Passano tutti tranne il bottone che dopo aver pensato qualche secondo va il all-in coprendo interamente il nostro stack. La giocata ci mette in difficoltà, cosa bisogna fare?

Fondamentale deve essere la lettura della mano e la conoscenza dello stile avversario.

Analisi della mano:
Ci troviamo fuori posizione e ad un livello di bui molto basso, al preflop avremmo potuto anche passare, ma il call non è un dramma.
L’all-in del bottone spiazza sicuramente un po’, quello che penso però è che l’avversario voglia difendere un progetto di colore, al massimo una coppia media.

Se avesse legato un set (tris), sicuramente avrebbe giocato in slow-play (piccola puntata) per massimizzare la mano. Non gli faccio neanche una coppia di 10 con il kicker più alto o un coinflip (entrambe le carte, in questo caso avversarie, di valore superiore alle due mie carte) perché dal bottone avrebbe quasi certamente rilanciato. Penso anche che non si tratti di un giocatore esperto, che nelle prime fasi non azzarderebbe mai una giocata simile

Se la lettura è corretta, le nostre possibilità di vittoria dovrebbero essere all’incirca del 60% – 66%
Si tratta dunque di una giocata conveniente, ma praticamente andremmo a giocarci in una sola mano tutto lo stack nelle prime fasi. In conclusione, giocare è conveniente ma altamente rischioso.

Le carte in mano dell’avversario:
Nella maggior parte dei casi, avversari del genere tentano un semi-bluf con un progetto di colore, le nostre probabilità di vittoria si attestano circa al 66%
In alcuni casi potrebbero avere anche una coppia media da 66 a 99, giocata molto slow al preflop ed eccessivamente aggressivo al flop.
Un’altra ipotesi potrebbe essere un progetto di colore con una coppia, per esempio 4 quadri – Q quadri, in questo caso la percentuale di vittoria sarebbe pari, 50 e 50.

Floating – poker strategia di contrasto alla continuation bet

Dopo aver visto la strategia della continuation bet, ed il check raise come contromossa per contrastarla, affrontiamo un’altra strategia, più complessa probabilmente, ma anch’essa da utilizzare per contrastare una continuation bet.

A differenza del check raise che si fa fuori posizione, il floating va fatto in posizione.
Supponiamo quindi di giocare con K piccheQ quadri dal bottone: I primi giocatori passano, un giocatore prima di noi rilancia e noi facciamo il call, i bui passano e quindi ci ritroviamo a giocare la mano in posizione.

Al flop scendono le seguenti carte: 3 fiori – 7 picche – 8 cuori
Un flop con tre carte di seme diverso e senza aver legato nessun punto.
L’avversario farà sicuramente la sua continuation bet, forte del rilancio preflop e di un flop poco rischioso per lui. A questo punto, invece di passare, o di rilanciare, decidiamo di fare un semplice call.

Al turn esce un 8 e fondamentalmente non dovrebbe modificare nulla. Adesso l’importante per noi è vedere come si comporta l’avversario.

Un check avversario è segno di debolezza soprattutto dopo un raise al preflop ed una puntata al flop. Potremmo dunque interpretarlo come un tentativo non riuscito di continuation bet al flop. Puntare adesso significa sfruttare la debolezza avversaria anche senza aver nulla in mano.
Attenzione a non esagerare troppo o si rischia di mandare il segnale di bluff, puntare le stesse chips presenti nel piatto dovrebbe bastare.

La strategia del floating è poco utilizzata, soprattutto dai meno esperti, ma se fatta bene è altamente remunerativa.

Continuation bet, quando e come utilizzarla

La continuation bet è una delle strategie più usate sia dai principianti che dai giocatori più esperti.
E’ facile da usare e molto potente, ma bisogna stare attenti sia nell’utilizzarla, che nel non abusarne.

La continuation bet può essere usata sia in buona posizione al tavolo, sia fuori mano e ci permette di vincere il piatto anche senza aver floppato una buona combinazione.

Supponiamo una mano nella quale con A-J di cuori giochiamo dal bottone. 2 avversari prima di noi decidono di puntare, ma nessuno rilancia, molto probabilmente la nostra mano di partenza è la più forte, ma per non bruciarla dobbiamo buttare fuori gli avversari, o al massimo giocarcela in heads up (uno contro uno), per questo motivo decidiamo di rilanciare.

Se qualche avversario dovesse chiamarci e il flop risultasse bianco, allora potremmo provare una contination bet, cioè puntare dopo un rilancio preflop.

Supponiamo quindi che un avversario prima di noi veda il raise.
Se qualcuno decide di chiamarci, sia in posizione che fuori posizione, la continuation bet va fatta se il flop non desta pericoli. Per esempio, un flop 3-3-8 o 7-2-10 non ci migliora, ma molto probabilmente non fa legare niente neanche all’avversario. In questo caso una nostra puntata solitamente lo farà fuggire.

Supponiamo invece un flop con K-Q-5, questo genere di flop sono molto pericolosi, perché se l’avversario ci chiama dopo un forte rilancio, sono davvero alte le probabilità che abbia legato una coppia con K o Q. Lo stesso potrebbe dirsi con un flop di 3 carte dello stesso seme.

Questo non vuol dire che la continuation bet non si debba o non si possa provare, ma in questo caso il rischio sarebbe quello di dover affrontare un raise, un all-in o una eventuale puntata o raise al turn – river

Prima di proporre una continuation bet dovete:
Analizzare gli ventuali rilanci preflop
Interpretare il flop

Se siete voi vittime della continuation bet, la potete affrontare con due contromosse:
Il check raise
Floating

L'importanza del kicker nel gioco del poker, come giocare la mano di partenza

Nel Texas Hold’em, ad ogni nuova mano si ricevono due carte coperte, la più bassa è il kicker. Per esempio tra A-9, il kicker è il 9.

Il principiante sottovaluta spesso la sua importanza.

Il kicker, tra due o più combinazioni alla pari, è quello che determina il vincitore.
A-10 è per sempio una buona mano, ma non ha la stessa forza di AK.

Giocare con kicker bassi è molto pericoloso e riserva spesso brutte sorprese, facciamo un esempio:

In mano hai A cuori – 5 fiori
Al flop A quadri – 7 picche – 2 fiori

L’avversario punta, tu fai call
Al turn esce il secondo Asso, benissimo, hai tris. Il tuo avversario punta deciso, tu fai All-in, lui call e gira le sue carte: A fiori – 10 fiori.
Il suo kicker è il 10, superiore al tuo 5. In questa situazione solo un miracolo al river ti può salvare, infatti o ti esce un 5 e tu fai full, o esce un 7 e dividete il piatto avendo realizzato entrambi un full

Carte con Asso in mano ed un kicker basso non vanno giocate fuori posizione, a seguito di un precedente rilancio o agli inizi quando sono presenti tanti giocatori al tavolo. Possono essere giocate se si é corto (con poche chips) andando All-in, ovvero se si é uno degli ultimi a parlare e nessuno a puntato o rilanciato, infine se le carte sono suited (dello stesso seme). In altre situazioni, a mio avviso, conviene astenersi dal giocare.

Vanno giocate in modo aggressivo eliminando quanti più avversari possibile, meglio se tutti passano e riuscite a rubare i bui, ma se qualche giocatore fa call e poi al flop rilancia, conviene passare la mano. Se invece il flop regala un progetto di colore, cercate di guadagnare una carta gratis, e davanti un raise non passate, valutate prima l’entità del piatto e del raise stesso, in fondo con il turn ed il river avete il 35% di probabilità di chiudere il colore.

Tutte le altre coppie di carte con kicker basso vanno scartate. E’ vero che una mano si può vincere con qualsiasi paio di carte di partenza, ma, con le migliori si vince spesso, mentre con le altre alla lunga si tende a perdere.