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Reading poker Tells: il nuovo libro sul poker per leggere gli avversari

libro sul poker

“Reading poker Tells” (leggere i “Tells” nel poker) è il nuovo libro sul poker che sta spopolando tra gli amanti del poker made in U.S.A. Il libro si è affermato sul mercato come uno dei migliori prodotti mai scritti riguardanti il comportamento dei giocatori al tavolo da poker.

Il volume è stato scritto da uno che di questo sport ne sa da vendere, Zachary Elwood ex giocatore di poker professionista che pagina dopo pagina ti spiegherà i segreti della lettura degli avversari tramite i “tells” da loro prodotti, ossia si tratta di una guida, di istruzioni per interpretare i modelli fisici e verbali del comportamento dei players.

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L’Isolation Play: La strategia di poker per isolare un giocatore

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La strategia dell’Isolation play consiste nell’isolare un giocatore di poker al tavolo. La stessa può essere utilizzata in diverse circostanze e contro diversi avversari.

In primo luogo spieghiamo subito perché si dovrebbe isolare un avversario:

Più avversari giungono al flop, più basse saranno le probabilità che avrai di aggiudicarti il piatto, persino con AA in mano, e questo perché maggiore sarà la probabilità che un avversario, anche con un punto marginale di partenza, sia aiutato dal flop e chiuda un buon punto. Sfoltire il numero di avversari al tavolo aiuta a vincere la mano.

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Come utilizzare il Limp Re-Raise

re-raise

Il limp re-raise è una mossa che necessità un minimo di esperienza per essere portata correttamente al termine, anche se ad un primo impatto può sembrare molto semplice.

Ma vediamo di capire come, quando e in che modo utilizzarla.

Per tutti coloro che da poco sono entrati nel mondo del poker e che di conseguenza ancora sconoscono alcuni termini, ricordiamo che “limp” significa fare call, quindi chiamare, mentre re-raise significa contro-rilanciare un rilancio.

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La coppia: Top Pair, Overpair, Bottom pair, middle pair

La coppia, dall’inglese pair, è uno dei punteggi che in una mano di poker Texas Hold’em si ottiene con due stesse carte.
Due Assi formano una coppia D’Assi, due K formano una Coppia di K e via discorrendo.

Il punteggio della coppia può formarsi in tanti modi differenti, è per questo che si utilizzano diiferenti termini per identificare un certo tipo di coppia

La Top Pair
Si parla di top pair quando una delle due carte che il giocatore tiene in mano forma una coppia con la carta più alta che si trova sul tavolo (cioè sul board).
Bisogna infatti distinguere le carte comuni (quelle che si posizionano scoperte sul tavolo da gioco utilizzabili da tutti i giocatori per formare il punto), da quelle personali che ogni giocatore tiene coperte ed utilizzabili solo dal giocatore che le possiede.

Ad esempio, se in mano le carte personali sono K J e sul tavolo sono presenti le carte J – 8 – 5, si ha una top pair perché il J (che permette al giocatore di formare la coppia di J) è la carta più alta del board

Quando invece si ha una coppia in mano, cioè quando le due carte personali formano una coppia senza l’ausilio delle carte comuni, si parla di pocket pair

Overpair
Una pocket pair si definisce overpair quando nessun giocatore, utilizzando le carte presenti sul board, può ottenere una coppia (top pair) più alta .

Per esempio, si possiede una coppia di K in mano ed il board è formato da queste carte: Q – J – 5
Si parla di over pair perché la coppia in mano è la coppia più alta rispetto a quelle che altri giocatori potrebbero formare utilizzando le carte comuni.
Ciò non elimina però il rischio che un avversario possa avere in mano una coppia ancora più alta, ad esempio perché possiede una pocket pair d’Assi.

Bottom Pair
Si parla invece di Bottom pair quando si realizza una coppia utilizzando una carta personale e la carta più bassa presente sul board.

Anche in questo caso vediamo un esempio: Si possiede Q 6, mentre  il board è formato da K – J – 6
Il 6 permette di formare una coppia, ma in questo caso non solo è una coppia bassa (una coppia di 6 non è certo una coppia molto forte), è anche una coppia che utilizza la carta più bassa del board. Si parla allora di Bottom pair

Middle pair
Si parla infine di middle pair per indicare quella coppia che si forma utilizzando una carta personale e la seconda carta più alta del board
Esempio: In mano A J, sul board Q – J – 8

L’importanza di saper leggere il board

Una delle caratteristiche che contraddistingue i migliori giocatori di poker è sicuramente la capacità di saper leggere il board, ovvero le carte comuni (community cards). Le carte comuni, o appunto Board sono le carte posizionate al centro del tavolo verde che vengono utilizzate da tutti i giocatori che partecipano alla mano.

Alcuni tra i giocatori più forti al mondo, anche grazie alla capacità di carpire immediatamente i tells, sono in grado di leggere in maniera perfetta ed impeccabile il board e i giocatori, in alcuni casi è come se i propri avversari giocassero con le carte scoperte.

Saper leggere il board significa affrontare al meglio una delle fasi più importanti del poker, essere in grado di capire sempre dove ci si trova nella mano, cioè capacità di interpretazione delle carte comuni e del legame che esse hanno con le carte personali dell’avversario.

La lettura del board si affronta calcolando le possibili combinazioni con le carte comuni.

Con un board del genere: A cuori – A quadri – K fiori le combinazioni possibili sono sicuramente la doppia coppia, il tris oppure il full.
Queste sono le possibili mani contro le quali si rischia di doversi scontrare.

Alcuni board sono facili da interpretrare, altri un po’ meno, altri ancora risultano molto insidiosi.

Analizziamo un board del genere 10 fiori – J fiori – Q cuori

Con due carte a fiori è possibile che un giocatore abbia un progetto di colore.
Le tre carte in sequenza assicurano con notevole probabilità un progetto di scala, anzi è già possibile che un avversario l’abbia chiusa.
Senza dimenticare ovviamente le possibili coppie, doppie o tris.

Un board del genere A fiori – J fiori – 6 fiori – 7 cuori non offre alcuna possibilità di scala, al massimo un progetto ad incastro, mentre il colore è probabile

Cosa influenza la lettura del board?

La lettura del board è sicuramente influenzata dall’azione al tavolo e dal tipo di avversario che si ha di fronte.
Un giocatore molto chiuso e solido tenderà a rilanciare al preflop solo in buona posizione e con un range di mani molto ristretto, come AA, KK, AQ, QQ, JJ ….
Un bord del genere A – K – 10 è sicuramente pericolosissimo contro avversari molto chiusi che hanno rilanciato al flop, è quasi certa una top o over pair, se non una doppia o un tris perché giocano spesso con carte alte.

Lo stesso board contro un avversario molto loose ed aggressivo che entra in gioco sempre rilanciando non presenta gli stessi pericoli.

L’azione preflop influenza quindi necessariamente la lettura del board al flop.

Nel corso della mano la strategia di gioco va però adeguata al turn e al river sempre e soprattutto in base all’avversario. Fondamentale è attribuire il giusto punto all’avversario e cercare di sapere in ogni momento dove si sta nella mano!

Col tempo e con un po’ di pratica tutto sembrerà più semplice, tante cose verranno automaticamente, un po’ come guidare, anche se l’applicazione per ottenere buoni risultati non deve mai mancare.

Adesso vediamo un esempio concreto:

Un giocatore chiuso che chiamiamo (A), in posizione effettua un rilancio standard x 3 , gioca il Big Blind

al flop : Q cuori – Q fiori – K fiori– , il BB check, Il giocatore (A) check
al turn : 7 fiori – il BB punta, il giocatore A raise, il BB All-in, il giocatore A call

Il BB gira due carte a fiori, il giocatore (A) coppia di KK

Analisi della mano

Il giocatore (A) che normalmente gioca chiuso rilancia da posizione (si presume dunque un buon punto), ma al flop invece di sfruttare le carte uscite e continuare con una continuation bet dedice di fare check. A questo punto la spiegazione più probabile è che il giocatore (A) abbia migliorato il proprio punto grazie al flop, magari chiudendo un bel nuts.

Il BB commette un grave errore, sottovaluta il board e forte del proprio colore pensa di aver già vinto la mano.

Modi diversi di giocare la stessa mano

Una mano può essere giocata in tanti modi differenti con esiti che possono rivelarsi anch’essi molto diversi. Nei tavoli dei grandi professionisti, solo una piccola percentuale delle mani si conclude con lo Showdown finale dove tutti i giocatori mostrano il punto.

La maggior parte delle mani si conclude prima, e questo dimostra una cosa fondamentale, non sono solo le due buone carte in mano a fare la differenza, ma soprattutto il modo di giocarle.

E’ normale che due Assi di partenza garantiscono una ottima probabilità di vincita, ma tanti tra i giocatori più bravi al mondo vincono spesso e volentieri delle mani solo con la loro immagine al tavolo e la strategia.

Variare è necessario per non dare punti di riferimento agli avversari. Se si gioca in modo scontato si rischia sempre di essere facilmente letti.

Vediamo adesso alcuni esempi di come un paio di carte possono essere giocate in modi differenti.

1° caso

Il tavolo è six handed (tavolo da 6 giocatori)
La posizione è under the gun + 1, cioè siano penultimi rispetto al bottone.
Le carte in mano Q cuori – J cuori

Facciamo un rilancio standard, ovvero tre volte il grnade buio, il bottone calla mentre i bui passano, rimaniamo noi e il bottone al flop.

Il flop si presenta con J fiori – 8 fiori – 2 quadri
Non è particolarmente rischioso tranne forse per i due fiori, ma avendo top pair (coppia) va bene una puntata standard, quindi 2/3 il piatto. L’avversario decide di fare call

Al turn scende il 3 picche, molto probabilmente questa carta non ha modificato le sorti della mano, quindi, se l’avversario aveva un progetto al flop, al turn non lo avrà certo chiuso
Adesso, o si decide per chiudere qui la mano puntando in modo tale che l’avversario non possa ritenere conveniente il call, in tal caso rimando al calcolo delle pot odds, oppure, se si è sicuri del progetto avversario si può optare sempre per una puntata pari ai 2/3 del piatto per indurlo  a mettere altre chips.

Decidiamo quindi di puntare 2/3, così l’avversario fa ancora call.

Al River scende A picche, abbiamo molto probabilmente ancora il miglior punto.
Adesso bisogna scegliere se puntare in modo non eccessivo, ad esempio metà del piatto per cercare di farci ancora pagare, oppure fare check per indurre l’avversario ad un bluff così da poterlo rilanciare dopo.

2° caso

La mano è la stessa del caso 1, quindi, dopo aver deciso di rilanciare standard al preflop e di puntare di 2/3 al flop, ci ritroviamo in questa situazione:

J fiori – 8 fiori 2 quadri – 3 picche

Adesso, rispetto al caso 1 possiamo provare a fare check per indurre l’avversario a puntare.

Quindi, se l’avversario punta possiamo agire in due modi differenti:

1. fare re-raise. In questo caso vinciamo immediatamente la mano se il giocatore decide di passare, mentre andiamo al river se decide di fare call.

2. Fare call e provare a prendergli altre chips al river.

Analizziamo meglio il punto 2: Così, dopo il nostro call al river esce A picche
Adesso, considerato il nostro check-call al turn, l’avversario potrebbe anche pensare di essere noi a non aver chiuso un progetto e quindi, se al river decidessimo di puntare, lui potrebbe decidere di vedere credendoci in bluff.

3° caso

Analizziamo sempre la stessa mano, tuttavia in questo caso al flop con J fiori – 8 fiori 2 quadri decidiamo solo di fare check.
L’avversario difende la mano e punta, ma noi forti della top pair gli rilanciamo di tre volte la sua puntata.

Anche in questo caso diverse sono le possibili opzioni: Ad esempio il giocatore può desistere dalla mano e foldare, oppure può comunque fare call. In questa seconda circostanza dopo il 3 picche al turn potremmo continuare ad essere aggressivi puntando e mettendo in grosse difficoltà l’avversario.

AK la mano più odiata del texas hold'em

Molti giocatori, spinti dall’inesperienza, tendono a sopravvalutare quelle carte che solo potenzialmente conferiscono un vantaggio di gioco.

Prendiamo Ak, questa è forse la mano più sopravvalutata in assoluto, e al tempo stesso la più odiata dai giocatori di poker, perché li mette sempre nelle condizioni di prendere scelte difficili.

Sapevate che AK offsuited (di semi diversi) perdono nel 52% dei casi contro una piccola coppietta di due? Le percentuali non variano di molto se consideriamo AK suited (dello stesso seme).
In realtà AK stanno sempre sotto contro qualsiasi coppia.

Se poi dovessero scontrarsi contro AA perdono rispettivamente nell’ 87% dei casi se suited e nel 92% circa se offsuit. Contro KK non finisce poi così male: Si perde nel 70% con AK offsuit e nel 68% se suited.

Contro i connectors (due carte a seguire ) AK sono avanti, ma non pensiate che stravincano. Per esempio contro carte come 8-9, 9-10, 10-J suited, vincono solo nel 58% dei casi circa, le percentuali di vittoria aumentano se i connectors sono offsuited.

E persino contro 7-2 offsuit, considerata la mano spazzatura per eccellenza, hanno il 67% di probabilità di vittoria, questo vuol dire perdere una volta su tre. Di conseguenza, dopo una o più mani consecutive perse con AK, non iniziate a trovare scuse nel server truccato, o che tutto il poker online è una truffa ecc..

Ma allora perché sono considerate una delle migliori mani di partenza dopo AA?
Perché se ben giocate realizzano delle belle soddisfazioni.

1° esempio
Siamo con AK al preflop, i giocatori prima di noi foldano, forti della nostra mano decidiamo di andare All-in, l’avversario successivo con coppia di 8 decide di vedere. Gli avversari che seguono passano, rimaniamo in 2 a contenderci il piatto.
Al flop salta fuori 5 – Q- J, poi al turn ed al river nessun Asso e K. Abbiamo perso la mano.
Questa è la tipica giocata di un principiante, che non sapendo come comportarsi con AK, decide di andare all-in.

2° esempio
Partiamo con AK al preflop, i giocatori prima di noi decidono di passare, al nostro turno decidiamo di fare un raise 3-4 volte il grande buio. Il giocatore dopo di noi decide di fare call con coppia di 8. Gli avversari che seguono passano, anche in questo caso rimaniamo in 2 a giocarci la mano.
Al flop scende 5-Q-J
Giochiamo fuori posizione, ed iniziamo noi a parlare.
Forti di un rilancio al preflop optiamo per una continuation bet, e puntiamo altre tre volte il piatto.
L’avversario, spaventato dal nostro rilancio preflop, dalla nostra forte puntata al flop e dall’uscita di Q-J che sono due carte più alte dei suoi otto, decide di non rischiare e passare.

Come avrete notato, si tratta di due mani con punteggi identici, ma mentre nella prima ipotesi abbiamo perso, nel secondo caso siamo usciti vincitori.
Questo vi dovrebbe aver fatto capire, che al poker non si vince con le sole carte in mano, ma anche e soprattutto con la capacità di saperle ben giocare.

Come giocare quindi AK?

In generale è bene rilanciare da qualsiasi posizione in modo da sfoltire i partecipanti al tavolo, così da scontrarsi contro pochissimi avversari (meglio uno contro uno) ed avere più probabilità di vittoria. Se dopo un rilancio venite rilanciati a sua volta, potete benissimo pensare di passare se siete nelle primissime fasi del torneo, vedere o andare all-in in fase avanzata.

Se il flop dovesse presentarsi bianco (senza aver combinato nulla), provate una continuation bet, ma se venite chiamati, o se vi fanno re-raise, considerate la possibilità di lasciare. Imparate poi a leggere i vostri avversari. Un giocatore molto chiuso che vi fa un re-raise su un vostro raise, è molto probabile che abbia un punteggio alto.
Un giocatore che entra in tutte le mani e che rilancia da qualsiasi posizione, è sicuramente molto aperto e propenso a bluffare anche con il nulla cosmico (rubo la battuta al grade Luca Pagano) in mano

Come giocare le coppie AA e KK


AA è considerata indubbiamente da tutti la migliore in assoluto mano possibile al preflop, mentre KK è probabilmente la seconda migliore.

Le due coppie sono molto forti, e la loro potenza ci permette di vincere circa l’85% delle volte uno contro uno, percentuale che diminuisce man mano che aumentano i giocatori che hanno deciso di vedere il flop.

Ecco perché é da quasi tutti accettato che vanno giocate in maniera aggressiva così da sfoltire i partecipanti al tavolo. Da qualsiasi posizione non esitate a rilanciare, o a controrilanciare per poi continuare ad essere aggressivi al flop.

Purtroppo però, se qualcuno vi chiama e al flop lega una doppia coppia, un tris o una scala, non sarà facile evitare di perdere molte chips, soprattutto per i meno esperti che inconsciamente pensano di avere una mano invincibile in ogni circostanza.

Le probabilità ci danno ragione, ma questo non vuol dire non perdere mai, la possibilità che vengano scoppiate è sempre in agguato. Ma nell’eventualità non scoraggiatevi, continuate a giocare allo stesso modo e non esitate ad essere nuovamente aggressivi quando si presenteranno di nuovo. E se per altre due tre volte non avete la meglio, pensate che la soluzione sia passare? Continuate a giocarle nel modo corretto, è solo questione di varianza negativa.

Come gestire la bolla in un Sit and Go satellite

Nel precedente articolo è stato affrontato il problema di come gestire la bolla nei sit and go da nove giocatori con struttura standard di payout:
Il primo vince 50%
secondo 30%
terzo 20%

In questo articolo vediamo come affrontare i Sit and Go satelliti da 4-6 giocatori, o tornei simili dove vince chi arriva primo e si aggiudica la qualificazione ad un altro torneo. In questi casi la strategia deve cambiare, è molto simile a quella per i cash game.

Alcuni giocatori pensano che bisogna essere molto aggressivi e rischiare in molte mani, in realtà non è proprio così, bisogna essere molto furbi, entrate nelle mani per vincere, ma sfruttate il gioco di volta in volta.
Mentre alcune mani, che in un sit dove vengono premiati i primi tre si dovrebbero passare, in questo tipo di tornei vanno affrontate e giocate.

Siamo rimasti in 4, ricordo che vince solo il primo.
Supponiamo la situazione al flop con: 4 quadri – 5 quadri – J quadri
In mano abbiamo J fiori – Q cuori
L’avversario A quadri – 7 fiori
Noi puntiamo e l’avversario va all-in. Direi che vale la pena rischiare, ce la giochiamo alla pari.
Queste sono le mani da giocare, è vero che ci serve un po’ di fortuna, ma sono queste le situazioni da sfruttare.

Nella stessa situazione ma in un sit and go con vincitori i primi tre, non ci sarebbe stato invece nessun motivo per rischiare.

Scegliete quindi quelle mani in cui siete disposti a giocarvi tutte le chips, e prendetevi questi rischi. Non attendete l’AK, AQ, KK, QQ, potreste non avere il tempo ed i bui non vi lascerebbero scampo. L’importante è però prendere buone decisioni.

Rimasti in due l’unica strategia possibile e pensabile è quella di essere molto aggressivi. I bui sono molto alti, non ha senso passare e perdere ad ogni mano chips, conviene aggredire e giocarsela. Spesso si andrà all-in.

Come gestire la bolla nei Sit and Go 8-10 giocatori

L’obiettivo di questo post è quello di spiegare in che modo affrontare e gestire la bolla nei Sit and Go da 8-10 giocatori, quando gli Stack diventano sempre più corti, i bui aumentano e gli avversari si trasformano in aggressor. Imparare questo significa trarre il massimo da ogni torneo.

Prima di affrontare un tavolo, bisogna capire che la diversa struttura del payout (cioè i posti che vanno a premi), influisce sul modo di affrontare la fase iniziale di un Sit and Go.
In un Sit and Go con 9 giocatori e struttura standard, vanno a premi i primi 3 classificati: Il primo si aggiudica il 50% del montepremi, il secondo il 30% ed il terzo il 20%.

Quando però si rimane in tre giocatori, tutti hanno assicurato almeno il 20%, quindi in realtà ogni giocatore avendo assicurata la propria quota, lotta per il rimanente 40%.
Per guadagnarvi una fetta del montepremi, dovrete prendere decisioni difficili e foldare mani che avreste potuto o voluto giocare.

Se arrivate al terzo posto guadagnate solo il 20%, salendo di una posizione il premio aumenta del 10%, ma al primo posto si guadagna un bel 50%, praticamente 2 volte e mezzo il terzo.
Dal quarto posto in poi non si vince nulla, e questo vuol dire che non ha importanza terminare al nono, all’ottavo o al quarto posto, comunque non si vince.

Considerate una situazione tipica:
Siamo rimasti in 4, i posti a premio sono 3, abbiamo A-8 quadri
Al preflop nessuno rilancia e quindi decidiamo di vedere il flop.
Il flop: K – 5 quadri7 fiori,
un buon flop, ma l’avversario che parla prima di noi decide di andare all-in coprendo interamente il nostro stack di chips, praticamente se perdiamo siamo fuori.

Vedere significa perdere 2 volte su tre, e veder sfumare il nostro minimo 20% garantito.
In un altra fase del Sit and Go, in un tavolo cash o in un torneo con molti giocatori, vedere sarebbe una mossa corretta, ma in questa fase significherebbe perdere una parte del montepremi

L’importante è quindi far scoppiare la bolla e rimanere in tre. Da questo momento in poi potete iniziare a prendere dei rischi, va bene anche arrivare terzi, ma l’importante è lottare per il primo posto. Rischiate le vostre chips, non preoccupatevi, tra il terzo ed il secondo posto la differenza è minima, il vero premio viene pagato al primo, ed è per questo che dovete lottare.

Altra lezione:
Come gestire la bolla in un Sit and Go Satellite