Slow play significa letteralmente gioco lento, ed in sostanza consiste nel rallentare il gioco.
Questa tecnica può portare notevoli profitti perché induce l’avversario a credere che la tua mano sia debole, quando invece non lo è.
e di giocare in posizione under the gun (dopo il big blind). Decidiamo quindi di non rilanciare e di vedere il big blind.
Al flop scende
Perfetto, con un po’ di fortuna abbiamo combinato una bella scala con notevoli probabilità di fare nostro il piatto . E’ ora quindi di adottare uno slow play, cioè far credere agli avversari di non essere stati aiutati dal flop.
Attenzione: Se non abbiamo un buon punto in mano, o se il flop è molto rischioso ( per esempio tre carte dello stesso colore, una coppia …), lo slow play potrebbe essere controproducente e potremmo essere noi a cadere in una trappola avversaria.
Adesso potremmo fare un semplice check e passare la mano agli avversari, o, nel caso di una puntata o un rilancio fare solo call.
Supponiamo che un nostro avversario abbia in mano K picche e 8 cuori, una buona mano, con una una coppia di KK ed un progetto di scala. L’avversario ritiene di avere la mano migliore ed effettua una puntata per sondare il terreno. Noi facciamo call.
Al turn scende un
L’avversario pensa che il 4 non abbia aiutato nessuno, noi facciamo check e lui decide di puntare, anche stavolta ci limitiamo al call.
Al river scende un 8
Adesso il nostro avversario è completamente convinto di non poter perdere con una doppia coppia in mano. Il non rilanciare al preflop e un gioco lento durante il flop ed il turn, lo ha convinto che nelle nostre mani ci fosse o una coppia bassa, o al massimo un progetto di scala. Decide di puntare in modo sostanzioso. Il nostro gioco ha pagato, non ci resta che fare un bel raise. Se l’avversario viene a vedere ci avrà regalato una elevata quantità di chips, se dovesse passare, gli rimarrà sempre il dubbio di un nostro bluff.
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