Qualche giorno addietro, l’Agenzia delle entrate ha rilasciato un comunicato che sicuramente farà imbufalire alcuni e forse preoccupare altri giocatori di poker.
Le vincite da gioco derivanti ad esempio da un casino online o da una sala da poker sono da considerarsi come redditi diversi e di conseguenza da dichiarare ai fini della tassazione.
Questo significa che tutti i giocatori che vincono somme al poker online, ma in generale con qualsiasi altra tipologia di gioco, su siti esteri, o meglio conosciuti come illegali perché senza autorizzazione AAMS, hanno l’obbligo di specificarle nella dichiarazione dei redditi.
Una notizia che a molti sta già facendo storcere il naso, considerando che le precedenti azioni da parte dello stato Italiano per arginare il fenomeno dei siti non AAMS, come l’oscuramento, erano facilmente aggirabili dai giocatori più esperti.
L’Agenzia delle Entrate specifica che saranno le vincite superiori ai 10 mila euro, o quelle somme che alla fine dell’anno supereranno tale soglia ad essere tassate, in quanto redditi diversi.
Le somme sono da tassare per intero, senza tenere conto delle spese sostenute, sarà quindi ancora conveniente per i giocatori Italiani giocare nelle .com?
Resta tuttavia da chiedersi in che modo, gli organi di controllo italiano, riusciranno a monitorare tali vincite, e se non si tratti in definitiva, di un semplice escamotages per avvicinare altri italiani alle .it
Ma se le .com sono da considerarsi illegali, perché questa manovra? Forse si vuole in qualche modo accettare il fenomeno? O forse, se non si può sconfiggere il nemico, (i siti da gioco online .com considerati in italia illegali, ma regolarissimi e con tanto di licenza europea), basta comunque fare soldi in un modo o nell’altro?
A perderci sono comunque sempre i giocatori.
Tweet |
|