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Conviene giocare al Lotto o Superenalotto? – il gioco equo

 


La febbre del gioco contagia da sempre noi Italiani, si gioca al Lotto, al Superenalotto, alle scommesse sportive, al poker, Gratta e vinci ecc….
Ma è sempre conveniente giocare e tentare la fortuna? Vediamolo assieme:

Da definizione prelevata su Wikipedia, un gioco a premi, e nel nostro caso le lotterie del tipo Lotto o Superenalotto, si definisce teoricamente “equo” se è pari all’importo giocato, moltiplicato per il reciproco della probabilità di vittoria.

Ad esempio, scommettiamo 2€ sulla possibilità che lanciando una moneta esce croce.
La probabilità che si verifica l’evento è di 1/2 (il 50%), affinché il gioco si possa considerare equo dobbiamo vincere 2€ (importo giocato) per 2 (se la probabilità è 1/2 il reciproco è 2/1 ovvero 2) = 4€

In termini più comprensibili ai meno ferrati in materia, un gioco si definisce equo quando il banco non ha nessun vantaggio probabilistico! Il che significa, che dopo un elevato numero di giocate/scommesse, sia lo scommettitore che il banco si ritroveranno in media con gli stessi soldi. Praticamente nessuno avrà vinto e nessuno avrà perso.

Ad esempio, consideriamo una giocata al lotto:
Giocando un ambo secco su una qualsiasi ruota, le probabilità di indovinare l’ambo sono una su 400, ovvero, giocando gli stessi numeri tante volte, ogni 400 giocate, una volta vinciamo e le altre 399 volte perdiamo.

Se il gioco del Lotto fosse equo, un ambo secco sarebbe pagato 400 volte la puntata. Giochiamo 1€ e ne vinciamo 400€ (1×400), giochiamo 2€ e ne vinciamo 800€ (2×400) e così via…

Perché in questo caso il gioco sarebbe equo?
Abbiamo visto che giocando un Ambo su una singola ruota, ogni 400 tentativi, in media solo uno va a buon fine.
Quindi, se ad ogni tentativo puntiamo 3€, dopo 400 tentativi abbiamo speso 1200€, ma se su 400 giocate, 399 sono perdenti, questo significa che con l’unico tentativo andato a buon fine si vincono 3€ per 400 volte la puntata, cioè 1.200€

In parole povere, né il banco (chi gestisce la lotteria), né lo scommettitore hanno un vantaggio!
In realtà con il gioco del Lotto, l’ambo viene pagato 250 volte e non 400 volte, quindi non è un gioco equo, lo stesso può dirsi per il terno, la quaterna o la cinquina.

Dunque, come si dovrebbe rispondere alla domanda: Conviene giocare o meno al Lotto o al Super Enalotto?

No, non conviene perché il gioco non è equo, e nel lungo periodo quasi sicuramente si andrà in perdita.

Tuttavia questo non vuol dire che comunque non si possa giocare. Entrano in gioco altre circostanze come la fortuna, la passione, il divertimento, il passatempo, la possibilità di sognare, e poi cosa importa se il Superenalotto non è equo, quando il jackpot raggiunge cifre stratosferiche come 140 milioni di euro, qualche schedina vale la pena giocarla, non si sa mai che la dea bendata decide di venirci a trovare.

Per quanto riguarda il Lotto ritengo invece che giocare l’ambo o l’estratto sia decisamente sconveniente e quasi sicuramente perdente nel lungo termine. Mentre per il terno, la quaterna e la cinquina, grazie alle elevate vincite che si possono ottenere, anche se il gioco non è equo, potrebbe valere la pena tentare la fortuna.

L’importante però, è giocare sempre in maniera responsabile, non esagerare, non pensare di poter diventare ricchi giocando.

 
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