IL GIOCO PUO' CAUSARE DIPENDENZA - IL GIOCO E' VIETATO AI MINORI DI ANNI 18 - INFORMAZIONI SULLE PROBABILITA' DI VINCITA SONO SU aams

Texas Hold’em: gioco di abilità o fortuna?

Texas Hold'em

Questo è un articolo dedicato al gioco del Texas Hold’em, la migliore variante del poker moderno. Anche se affermiamo poker moderno, in realtà le origini del Texas Hold’em sono assai lontane. A Robstown nel Texas i registri della cittadina parlano chiaro sulle origini del Texas Hold’em e risalgono ai primi del novecento, il nostro caro poker moderno ha quindi già la veneranda età di più di un secolo.

Grazie ad un gruppo di amanti del poker il Texas Hold’em (diventato sempre più popolare nel Texas nel frattempo) si sposterà a Las Vegas nel mitico Golde Nugget Casinò che fu uno dei primi casinò ad aprire i battenti al nuovo gioco d’azzardo. Il motivo principale che spinge i giocatori di poker nel preferire Il Texas Holdem consiste nella possibilità di poter puntare più volte rispetto al cugino draw poker. Ciò permette di dare vita a differenti strategie.

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Utilizzare il tempo nel poker come strategia

Nel poker live i ritmi di gioco sono molto più lenti rispetto ai tempi dell’online, i giocatori giocano con più calma, le loro decisioni vengono prese con molta tranquillità.

L’online crea invece giocatori rapidi, a volte anche troppo impulsivi, abituati ai pochi secondi che il software concede durante il proprio turno.

Se nel poker live un giocatore perde troppo tempo per pensare, un’altro avversario può chiedere al dialer il tempo, cioè chiedere al croupier che assegni un tempo al giocatore entro il quale deve necessariamente prendere una decisione.

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Lamentati di meno, vincerai di più

Per qualcuno che vince c’è sempre qualche altro che perde, anzi, di solito più di uno. Questa è la dura legge del poker. Non tutti possono vincere, come del resto non tutti possono perdere.

Di certo, chi ci guadagna sempre è la poker room che grazie alla piattaforma organizza i tornei, i sit e i tavoli cash game, ma questa è un’altra questione, e a noi non interessa.

Ritornando dunque alla questione centrale del discorso, bisogna che comprendi che nel poker esistono due tipologie di giocatori: I vincenti, e i perdenti.

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Giocatori di poker USA possono dedurre spese e sottrarre perdite

Finalmente una buona notizia per i giocatori di poker, anche se per il momento interessa solamente i players USA: Potranno dedurre le spese e le perdite.

Attenzione però, non tutti i giocatori ne potranno beneficiare, le disposizioni riguarderanno solamente i professionisti. La loro attività ormai da tempo viene equiparata all’attività d’impresa a tutti gli effetti, come attività commerciale o industriale.

Per il fisco un giocatore professionista è colui che svolge come attività da lavoro principale quella di giocatore, e che essa sia ovviamente la principale fonte di reddito.
Ciò non esclude la possibilità che il player possa dedicarsi anche ad altro, e dunque avere ulteriori redditi, ma questi ultimi non devono essere superiori a quelli derivanti dal gioco.

In pratica, è come se un giocatore professionista fosse proprietario di un’azienda, con rischi, costi e benefici che ciò comporta. Questo significa che un players professionista USA potrà dedurre dalle vincite ottenute, durante la dichiarazione dei redditi, una serie di costi come ad esempio le spese di trasporto, l’alloggio o il vitto per partecipare ad un torneo.

Si potranno tra l’altro dedurre anche le perdite, cosa fondamentale per un giocatore, e riportarle perfino negli anni successivi, come appunto fosse un’attività commerciale o industriale. Se dunque i giocatori dovessero in un anno subire perdite superiori ai guadagni, compreso altri redditi, la differenza verrebbe riportata nel periodo successivo. Ovviamente, così come avviene per ogni altra attività da lavoro, tutto dovrà essere giustificato e documentato.

Sembra una nuova visione del mondo del poker e dell’attività del professionista, come se questa fosse stata accettata. E’ infatti assurdo, come ad esempio è stato chiesto dall’agenzia delle entrate ad alcuni giocatori Italiani che hanno dichiarato al fisco vincite realizzate all’estero, che nella dichiarazione venisse inserito come capitale imponibile la somma delle sole vincite, senza deduzioni neanche delle perdite.
In alcuni casi infatti ad alcuni giocatori è stato chiesto di pagare le tasse con vincite nette negative, cioè in perdita.

In questo modo invece, se ad esempio un giocatore dovesse vincere 50 mila euro, ma subire perdite e sostenere spese per il gioco per un importo di 45 mila euro, non pagherà le tasse su 50 mila euro, ma il calcolo dovrà essere effettuato su un imponibile di 5 mila euro. Se invece perdite e costi dovessero superare le vincite, allora in questo caso il giocatore non pagherà nulla, anzi, la differenza potrà trasferirla nell’anno successivo e scalarla dai redditi futuri.

Spot sui giochi più chiari ed in orari stabiliti

Un famoso detto dice “Volere la botte piena e la moglie ubriaca”… il che vuol dire pretendere troppo.

Il governo Monti infatti, nel primo bimestre del 2025 ha registrato un aumento degli incassi dovuto ai vari giochi e macchinette on line, che hanno portato 667 milioni di euro, e i “gratta e vinci” che hanno portato ben 120 milioni di euro, con un imncremento pari al 50,8% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.

Cosa c’è di positivo in questo? Per il giocatore davvero poco, per lo stato il fatto di incassare di più, ma ciò ci porta a riflettere sul perché molti tentano la fortuna. Forse per molte persone è semplicemente un passa tempo, ma per molte altre è un modo per provare a cambiare il proprio stile di vita, a tutti infatti fa gola il fatto che con qualche euro si possano vincere ingenti quantità di denaro.

Siamo infatti sempre più invogliati a giocare non appena vediamo in tv i vari spot che pubblicizzano le varie lotterie, i gratta e vinci, le sale da poker, ed anche i casinò online, stimolando nelle persone più sensibili, tra cui i minori, una propensione e dipendenza al gioco in modo errato.

E’ proprio per questo arriva l’allarme dal Consiglio Nazionale degli utenti, che a gran voce chiede l’abolizione o quando meno una cauta e realistica pubblicizzazione dei giochi nella fascia protetta dalle 8 del mattino alle 22:30, e inoltre il divieto concreto di gioco ai minori, così come lo è stato con il divieto di vendita ai minori di alcool e sigarette.

Ma mentre alcool e sigarette nuociono gravemente alla salute, il gioco potrebbe creare dipendenza, sia negli adulti, ma principalmente nei minori. Come ben possiamo immaginare i proventi delle varie pubblicità sono elevati, poiché oltre giornali, televisioni e media in generale, a guadagnare ci sono anche le varie aziende che si occupano di manifesti etc etc…

Quindi un’attenta analisi del “problema” porta gli operatori del settore ad un’autoregolazione degli spot, nello specifico dovrà essere più chiaro il messaggio ai giocatori sulle probabilità e possibilità di vincita, e cioè ad esempio la scarsa possibilità di vincita di 1 su un milione in un determinato gioco e la reale quantità di denaro che si può riuscire a vincere.

Messaggi del tipo “Gioca il giusto”, sono da considerarsi insufficienti se durante il giorno i telespettatori sono bombardati da messaggi pro-gioco. Quindi, un messaggio più incisivo potrebbe essere “Giocare sempre con cautela e parsimonia”

Triplice alleanza nel poker tra Francia, Italia e Gran Bretagna

Triplice alleanza nel poker:
Sembrano ormai lontani i tempi in cui le grandi nazioni si alleavano per combattere una guerra, ormai siamo abituati a sentir parlare delle missioni di pace, ma nel mondo del poker on line qualcosa sta cambiando, non è più come prima, l’esempio Italiano di una regolamentazione nazionale sta prendendo il sopravvento in molti stati europei, e le ipotesi di accordi e di alleanze sono all’ordine del giorno.

Anche la liberissima Inghilterra sembra ad un punto di svolta, sta per attuarsi infatti una forte alleanza tra alcune nazioni del vecchio continente, Italia, Francia e Gran Bretagna, che sembrano vicine ad un accordo che regolamenterà il gioco on line e cambierà tutto il sistema.

Analizzando nel dettaglio possiamo notare che il governo Cameron ha fatto un dietro front in merito al gioco on line, il governo inglese infatti è sempre stato propenso per la liberalizzazione in tutta Europa delle sale da gioco in rete.
L’Inghilterra è sempre stata la patria del gioco d’azzardo e praticamente da sempre ha accettato il gioco libero senza privatizzazioni, mentre adesso vorrebbe tassare tutti quei siti che operano oltre i confini inglesi, tra questi gli innumerevoli casinò on line di Gibilterra, Malta e Alderney.

In tempo di crisi anche il Governo Inglese aveva deciso di prelevare di più dal comparto giochi, aumentando il prelievo al 15%, le case da gioco però, avevano ben pensato di trasferirsi da Londra in paesi con bassa fiscalità o addirittura prelievo zero. Ecco che allora questo ha modificato i progetti del governo Cameron propenso per anni al mercato libero, ed inoltre ha consolidato l’intesa tra Italia e Francia, che viceversa sono sempre state propense a un regolamento interno.

Da studi effettuati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dall’ente regolatore francese si è potuto evincere che il poker on line è tra i giochi preferiti e diffusi in rete, e ciò porta ad una massiccia quantità di denaro disponibile.

La triplice e-alleanza, nello specifico l’Aams, l’Arjel e la Gambling Commission, (si prospetta che in un futuro non troppo lontano vi aderirà anche la Spagna), porterà innumerevoli vantaggi sia per le nazioni aderenti, sia per i giocatori stessi.

Infatti ogni nazione potrà accedere alle informazioni riportate in ogni database, contenente informazioni in merito alle varie poker room regolari, rendendo difficile la vita alle sale da gioco irregolari; dalla sua parte il giocatore sarà maggiormente tutelato sia giuridicamente che nel gioco stesso.

Al via la prima Champions League di Poker a Nova Gorica

Così come accade nel calcio e in tanti altri sports, anche per il poker si è pensato bene di dare vita ad un torneo tra i giocatori di poker più in gamba, giovedì 22 marzo, a Nova Gorica, si disputerà infatti la prima Champions League di Poker.

Si parte alle ore 20:00, il buy-in è di 250€ + 30€, 10.000 chips di partenza e livelli da 20 minuti, tavoli da 8-10 giocatori.
Venerdì del giorno dopo partirà invece alle ore 16:00 la seconda parte del primo step, che offrirà una seconda chance di qualificazione.

Lo stesso giorno, ma alle ore 21:00, si passa al secondo step, sempre con tavoli formati da 8-10 persone, mentre il numero di chips di partenza saliranno a 15.000 e i bui cresceranno ogni 40 minuti.
Questa fase permetterà di ridurre il numero di giocatori e di selezionare i players che giungeranno agli ottavi di finale.

Ali OTTAVI di FINALE i giocatori avranno la possibilità di qualificarsi pagando un buy-in di 1000+100 euro, ovviamente parteciperanno di diritto i provenienti dal secondo step.
In questa fase si giocherà un torneo del tipo No limit freeze out per ridurre il numero di giocatori a 40 unità.

A questo punto, i primi 40 qualificati verranno divisi su 4 tavoli per partecipare ai quarti di finale, sistemati secondo un criterio che esclude la possibilità che i primi quattro possano sedersi allo stesso tavolo.

Da 40 giocatori si dovrà passare a 5 giocatori per tavolo, quindi ad un numero pari di 20. Questi verranno distribuiti su due tavoli, quindi 10 per tavolo, per dare inizio alle semifinali. Anche in questo caso dovranno rimanere 5 giocatori per tavolo.

La finale si giocherà ricongiungendo i 5 giocatori rimanenti in entrambi tavoli. Il torneo si conclude quando un solo giocatore rimane al tavolo. Questo sarà il vincitore, colui che si aggiudicherà il titolo di campione potrà sollevare la coppa.

Per conoscere più approfonditamente l’intero programma ed avere tutte le informazioni sul torneo, vi rimandiamo al sito ufficiale #

Saper foldare è l’arma dei campioni

E’ facile saper rilanciare con buone carte in mano, più difficile è invece saper foldare, perché non tutti sono capaci di leggere gli avversari, o di passare con una mano molto forte, anche quando quella avversaria è in grado di batterla.

Ad esempio, supponiamo di avere in mano due AA, al preflop, il nostro rilancio viene chiamato, al flop e al turn l’avversario manifesta segni di superiorità. In questo caso, quanti di voi sarebbero capaci di foldare pur avendo intuito di essere battuti?

Molti si lasciano trascinare dalla curiosità e da una sorta di necessità di arrivare fino alla fine. Questo porta a perdere mani che si sarebbero potute evitare. Perché regalare denaro quando si sa di avere la mano peggiore?

Certo, non si gioca a carte scoperte e quindi si può solo suppore che l’avversario sia messo meglio, non si può essere certi, però, iniziare a valutare l’ipotesi di foldare è già un inizio. Ricordate che saper foldare è un’arma, non è sempre un segno di debolezza.

Imparate a leggere gli avversari, state attenti ai tells, e soprattutto non pretendete di vincere per forza alcune mani, soprattutto nelle prime fasi di un torneo quando in una situazione difficile o complicata, il fold potrebbe rivelarsi la scelta migliore.
E’ vero che anche un giocatore super chiuso e solido è capace di bluffare al momento giusto, ma 9 volte su 10, quando manifesta segni di forza, in realtà è veramente forte.

Tenete presente che se decidete di arrivare alla fine, le volte che la vostra curiosità vi avrà dato ragione, potrebbero non essere sufficienti a compensare quelle volte che invece sarebbe stato meglio passare.

Poker: Il teorema di Beluga

Il Beluga è un cetaceo di grandi dimensioni che raggiunge mediamente i 5,5 metri di lunghezza, e i 1200-1600 chili di peso.
Il teorema di Beluga, o anche detto del Beluga, prende appunto il nome dall’imponente mammifero per indicare la forza dell’avversario.

Questo teorema non è molto conosciuto nel mondo del poker, neanche tra alcuni professionisti, o semi-professionisti, ma è davvero importante perché se osservato, è in grado, alla lunga, di farci risparmiare davvero tanto denaro.

In sostanza, il teorema di beluga è una sorta di campanello d’allarme, perché ci diche che di fronte ad un avversario che ci ha chiamato al pre-flop, ci ha chiamato al flop, e poi ci contro-rilancia al turn, probabilmente è molto forte.
In questo caso dunque, è bene fare molta attenzione al punto che si ha in mano: Una top pair, anche con un buon kicker potrebbe non essere sufficiente per aggiudicarsi il piatto.

Analizziamo il possibile comportamento di un avversario che ci contro-rilancia (sarebbe lo stesso nell’ipotesi di un check raise) al turn, dopo averci chiamato in due occasioni (pre e post flop).
Nella più probabile delle ipotesi, l’avversario aveva già un buon punto prima del flop (può anche averlo migliorato con il flop), la chiamata pre-flop e poi al flop è dunque uno slow play.

Giunti al turn, come pensate che un avversario debba comportarsi? Deve aggredire, questo è infatti il momento migliore per cercare di aggiudicarsi la mano (evitando così che il river possa compromettere il gioco in slow play intrapreso in precedenza), e di aumentare il piatto.
Un avversario si comporterebbe in questo modo anche nell’ipotesi di un buon punto chiuso proprio al turn, quindi, pensateci bene, una mano del genere nasconde quasi sembre una monster avversaria.

Chiaramente si tratta solo di un teorema, questo non vuol dire che è d’obbligo passare in queste occasioni, è infatti opportuno decidere sempre in base all’avversario che si ha davanti, anche se, nalla maggior parte dei casi, e per la maggior parte dei giocatori funziona egreggiamente.

I giocatori che invece riducono (e questo non vuol dire che il teorema non è più applicabile, ma solo che bisogna stare più attenti) l’efficacia del teorema, sono i super aggressivi maniaci del gioco aperto, chi tenta di emulare professionisti del calibro di Minieri, e i giocatori molto esperti.

I super aggressivi hanno spesso un gioco poco prevedibile, mentre gli esperti giocano ad un livello di pensiero superiore al normale e quindi potrebbero tranquillamente utilizzare la conoscenza del teorema a proprio favore.

Come comportarsi contro un flush draw (progetto colore)

Davanti un board con tre carte dello stesso seme come vi comportate?
Vi spaventate e rallentate il gioco, oppure andate avanti e pressate l’avversario?

Situazioni del genere capitano spesso, quindi, sapere come muoversi è molto importante. Ad esempio, si potrebbe avere un’ottima mano, ma non così buona da superare un colore, allora, la paura di essere battuti ci pervade e condiziona le nostre scelte.

E’ sicuramente necessario prestare attenzione a board del genere, ma questo non deve impedirci di sfruttare ottime carte, perché le probabilità che l’avversario chiuda realmente un colore non sono elevatissime.

E’ chiaro però che bisogna tenere in considerazione molte cose:

Quanti giocatori sono nella mano
In quale posizione ci troviamo
Come hanno giocato gli avversari
Come abbiamo giocato noi

Più giocatori entrano nella mano e maggiori sono le probabilità che qualcuno chiuda il colore.
Se siamo fuori posizione rischiamo il gioco avversario.
Se un giocatore entra nella mano con un raise (3bet) o con un re-raise, è molto più facile che abbia carte come (AA, KK, QQ, JJ, AK,), piuttosto che due carte suited, al massimo potrebbe avere AK suited.
Premettendo che quando si entra in gioco è sempre meglio con un raise che con un call, quelle che sono le nostre mosse, condizionano le mosse dell’avversario.

Tutto questo per dire che in realtà, il numero di mani che un giocatore sensato giocherebbe per cercare un progetto a colori, non sono tantissime.
Quindi, se su un flop che presenta 2 carte dello stesso seme (per esempio cuori), al turn cade un altro cuori, non spaventatevi immediatamente come se l’avversario avesse sicuramente chiuso il colore, perché le probabilità che ciò sia realmente accaduto sono basse.

In conclusione, fate attenzione a bord con tre carte di uno stesso seme, con 4 carte è pericolosissimo, ma non sopravvalutate il rischio perché potreste buttare in molto casi mani vincenti.